Progetto di integrazione con ragazzi disabili

 

 
L’iniziativa prende ispirazione da un “progetto di inclusione” della FIGC che, circa tre anni fa, ha previsto lo svolgimento di attività condivise tra squadre di “normodotati” e squadre di atleti con disabilità di varia tipologia.
La società Sport In Veneto con sede a Padova, segue ragazzi con varie forme di “sindrome di Down”, tra le diverse attività c'è il calcio ove partecipano al Campionato Italiano risultando vincitori negli ultimi tre anni.
Il progetto che la nostra società ha deciso di intraprendere insieme con Sport In prevede di  effettuare allenamenti congiunti con esercizi sia atletici che tecnici, compatibili con le disabilità dei ragazzi, le nostre squadre coinvolte sono delle categorie esordienti e giovanissimi.
 
Quali sono le nostre aspettative sul progetto? Portare avanti, per quanto riguarda i ragazzi del Ponte San Nicolò, la capacità di affrontare un mondo probabilmente sconosciuto, che, forse, fa anche paura e che, invece, si può rivelare un mondo “fantastico” nel quale ci si trova a giocare e confrontarsi con ragazzi sorridenti, disponibilissimi, che hanno bisogno del contatto umano attraverso abbracci ed esultanze quando viene segnato un gol, dando un senso di serenità ed allegria anche ai nostri ragazzi.
Per quanto riguarda i ragazzi disabili, per loro il confronto con “normodotati” è fortemente di aiuto per sentirsi più sicuri e pronti ad affrontare le sfide che incontrano quotidianamente. Giocare alla pari con ragazzi “normodotati” è per loro stimolo di crescita e miglioramento della propria autostima relazionale.
Il progetto proseguirà indicativamente sino al mese di maggio e terminerà con una serata di chiusura, nella quale ci si troverà tutti assieme per, magari, una bella pizzata in compagnia!
 
A seguito degli incontri vengono raccolti, per chi se la sente, anche pensieri e sensazioni avute e ciò che l'esperienza ha lasciato:
 
"Sabato 4 febbraio, con alcuni miei compagni di squadra, abbiamo fatto un allenamento insieme con dei ragazzi che avevano delle disabilità. Negli spogliatoi due nostri mister ci hanno spiegato che comportamento era meglio avere nei loro confronti. Ci hanno detto che nel corso di quell'esperienza avremmo dovuto pensare a quanto eravamo fortunati e di ricordarcelo sempre.
Io sicuramente non avrò problemi a ricordarmelo, perché quello che ho provato in quella palestra, gli abbracci passati da essere forzati a ricambiati; i sorrisi e le risate che all'inizio erano poco spontanei e dopo di gusto, non me le scorderò mai." 
Il progetto ha finora coinvolto le squadre esordienti in due diverse date, di seguito alcune foto: